Come già comunicato ieri il 15 settembre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha trasmesso ai Presidenti della Camera dei deputati (si allega la lettera) e del Senato le Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (per la documentazione si veda Notizia Flash del 16 settembre 2020). Il documento è diviso in cinque sezioni. In una definisce il contesto economico e sociale italiano ed il piano di rilancio del governo, basato su nove “direttrici di intervento”. Sono quindi indicati gli obiettivi e le sfide per l’Italia e i criteri di selezione dei progetti. Il documento cita poi le politiche e le riforme di supporto al piano, dalla Pubblica amministrazione alla ricerca al Fisco, Giustizia e Lavoro. Infine, le risorse disponibili e la politica di bilancio.

La Commissione Ue ha intanto presentato oggi, 17 settembre, le proprie linee guida Next Generation Ue in cui si afferma che i Governi per ottenere le risorse dovranno procedere con le riforme. Le “regole” Ue al momento però si riferiscono solo al Fondo per la ripresa (RRF), contenente 672,5 miliardi di euro incluso nel piano complessivo da 750 miliardi suddiviso in diverse voci di spesa. Gli aiuti europei a fondo perduto per l’Italia saranno in tutto 65,5 miliardi, di cui 44,724 miliardi per il 2021-2022 e 20,732 miliardi da spendere dal 2023. A questi fondi si aggiungono i prestiti a tassi molto agevolati che fanno parte del Recovery Fund. Le bozze dei piani nazionali di ripresa e resilienza, necessari per accedere alle risorse, potranno essere presentate alla Commissione Ue già dal 15 ottobre. La scadenza ultima per la presentazione formale è il 30 aprile 2021. I piani comunque devono contenere un pacchetto “coerente” di progetti di riforme e investimenti da attuare entro il 2026.