L’Assemblea del Senato ha ripreso l’esame del disegno di legge A.S. n. 1883, conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.

 

Il provvedimento è composto da 65 articoli, suddivisi in quattro titoli: il Titolo I reca semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia (procedure per incentivare gli investimenti pubblici in relazione all’aggiudicazione degli appalti sotto soglia e altre misure per la ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici). Il Titolo II reca semplificazioni procedimentali e responsabilità (disposizioni in materia di controllo erariale, enti locali e stato d’emergenza, organizzazione del sistema universitario, valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco). Il Titolo III reca misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale (disposizioni sulla cittadinanza digitale, lo sviluppo dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, l’innovazione e la strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico). Il Titolo IV reca semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

 

Nella seduta di ieri, la relatrice, sen. Sudano (IV-PSI), evidenziando che il provvedimento favorisce la ripresa economica, ha posto l’accento, in particolare, sulle disposizioni per lo sblocco delle opere cantierabili e i contenziosi giudiziari, la disciplina delle imprese volte a facilitare la capitalizzazione e l’intervento sulle zone economiche speciali. Il relatore, sen. Garruti (M5S), ha richiamato in particolare le norme sul lavoro agile, le modifiche alla legge generale del procedimento amministrativo, l’obbligo per la pubblica amministrazione di rendere noti i termini dei procedimenti, le modifiche alla nuova Sabbatini, le disposizioni sulle imprese agricole.