Fisco 27 07 2020

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

 

Negli ultimi anni AssoSoftware ha iniziato a pronunciarsi pubblicamente sull’applicazione operativa di alcune norme fiscali, a salvaguardia dell’operato delle software house associate e dei clienti che utilizzano i loro prodotti. Lo ha fatto con le proprie Faq sulla fatturazione elettronica (http://www.assosoftware.it/faq), ma si è anche pronunciata su moltissimi altri argomenti, come ad esempio recentemente sulla proroga dei versamenti dei modelli Redditi, che esamineremo in questo approfondimento.

 

Attività di supporto alle software house

Infatti, seppure l’attività di interpretazione normativa non sia sicuramente tra le attività istituzionali dell’associazione, lo è invece il supporto alle software house associate, che si trovano in qualche occasione nella difficoltà di convincere i propri clienti sulla bontà di alcune scelte interpretative effettuate, ovvero talvolta nell’impossibilità di individuare con certezza la scelta interpretativa più corretta.

I clienti delle software house – commercialisti, aziende, associazioni di categoria e altri ancora – si trovano infatti a loro volta spesso spiazzati di fronte a norme di difficile comprensione e dall’applicazione pratica delle stesse a livello di modulistica e soprattutto di specifiche tecniche, e richiedono spesso modifiche ai programmi, non raramente contraddittorie fra di loro.La tecnica utilizzata nel passato, di rendere opzionabili le scelte interpretative più controverse, diventa peraltro sempre più difficile da gestire, in quanto da una parte complica in modo eccessivo i programmi, rendendoli molto più difficili da manutenere, dall’altra espone in ogni caso le software house a contestazioni qualora la scelta adottata – anche se attiva per effetto di un’opzione utente – non si riveli poi corretta e porti ad una sanzionabilità dell’operato del cliente. Quindi molto meglio adottare – laddove possibile – un’unica e corretta soluzione, meglio ancora se condivisa tra tutte le software house associate. Il che, da una parte, evita che i clienti possano mettere a confronto eventuali diverse scelte interpretative adottate dalle software house, dall’altra, permette di avvalersi – in caso di contestazione da parte degli enti di controllo – di una difesa basata su una delle principali fonti del nostro diritto, quella degli usi e consuetudini, che tutela i comportamenti adottati da molti nella libera convinzione di ottemperare a norme giuridicamente vincolanti.

Ritornando alla proroga dei versamenti e al suo impatto sull’Iva , va segnalato che AssoSoftware, il 13 luglio 2020, in risposta ai numerosi quesiti ricevuti da parte dei propri associati e dei loro clienti, ha ritenuto opportuno chiarire quale dovrebbe essere, a suo avviso, il corretto comportamento per il versamento del saldo Iva annuale, qualora ci si avvalga della possibilità di versare contestualmente al saldo delle imposte dei redditi, qualora si rientri nella proroga al 20 luglio 2020.

 

A tal proposito ha dapprima ricordato che:

●il comunicato stampa del Dpcm recita «è in corso di emanazione il Dpcm che proroga il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva»;

●il testo definitivo del Dpcm riporta invece che la proroga si applica «…ai versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e dell’imposta sul valore aggiunto correlata agli ulteriori componenti positivi dichiarati per migliorare il profilo di affidabilità, nonché dalle dichiarazioni dell’imposta regionale sulle attività produttive…».

Sembra quindi un’evidente dimenticanza la mancata di una espressa inclusione, nella proroga, del saldo della dichiarazione Iva annuale.A tal proposito AssoSoftware ritiene che i termini prorogati ai fini delle imposte sui redditi siano estensibili anche al versamento del saldo Iva 2019, qualora il medesimo sia effettuato entro i termini di versamento delle imposte sui redditi a saldo, secondo quanto previsto dall’articolo 6, del Dpr 542 del 1999. L’Associazione ha ricordato inoltre che il versamento dell’Iva a saldo potrebbe rientrare nell’ambito dei versamenti sospesi per effetto dell’emergenza da Covid-19 ed essere effettuato entro il prossimo 16 settembre 2020, con eventuale possibilità di rateizzazione in quattro rate mensili.