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Industria 4.0 per i software gestionali: un must!
Come si compone l’offerta del software gestionale in Italia? Come si caratterizzano le software house italiane in termini di dimensioni, impatto sul PIL, numero di occupati e diffusione sul territorio? Quale contributo offrono allo sviluppo digitale del Paese? Quali sono le dinamiche di evoluzione dell’offerta? Quali gli elementi di innovazione e i driver tecnologici?
Per rispondere a questi interrogativi abbiamo affidato agli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano la realizzazione della ricerca “Il mercato dei software gestionali in Italia: opportunità per la digitalizzazione di imprese e pubbliche amministrazioni”.
È la prima volta che, in Italia, si può disporre di una fotografia super partes del settore, un vero e proprio censimento che permette di disporre di informazioni accurate sulle aziende, sui prodotti, sui modelli di business, sulle tecnologie adottate e sul grado di innovatività delle soluzioni proposte.
AssoSoftware si propone, quindi, l’obiettivo di aggiornare annualmente la ricerca, allargandone il perimetro, monitorando l’evoluzione del settore, per portare all’attenzione dell’Esecutivo, degli Enti Pubblici e del mondo politico e imprenditoriale il ruolo chiave che le software house e i software gestionali – i dati raccolti lo esprimono inequivocabilmente – hanno e avranno per la digitalizzazione del nostro sistema Paese.
Proprio le evidenze che emergono dalla Ricerca forniscono ulteriore forza alle motivazioni della nostra richiesta, più volte avanzata in questi anni al Governo, di equiparare il trattamento fiscale degli investimenti in software gestionali effettuati dalle imprese a quelli previsti invece dai provvedimenti Industria 4.0 per i software di automazione o per l’hardware. Non è più accettabile questa distinzione che penalizza fortemente tutte le imprese, creando disparità di trattamento e ostacolando la digital trasformation del nostro tessuto imprenditoriale.
Continueremo a sottoporre le nostre richieste, che non riguardano solo il nostro comparto ma tutte le aziende italiane che possono trovare in un sistema adeguato di incentivi, i mezzi e l’occasione propizia per compiere un salto in avanti recuperando efficienza e competitività, anche sui mercati internazionali.
La Ricerca è stata presentata, l’8 luglio, nell’ambito di un convegno online in streaming organizzato in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.
All’evento ha partecipato Daniel De Vito, Capo Segreteria Tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico. Gli atti del convegno sono disponibili qui
IL MERCATO DEI SOFTWARE GESTIONALI IN ITALIA: IL PRIMO CENSIMENTO DELLE AZIENDE E DEI PRODOTTI.
Roberto Bellini Direttore Generale AssoSoftware
Abbiamo affidato la Ricerca agli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano con l’obiettivo di ottenere un quadro oggettivo del settore, una prima ricognizione esaustiva di un comparto che non era ancora stato oggetto di un’indagine specifica.
I dati della Ricerca evidenziano quanto sia importante l’impatto economico e sociale delle 1346 aziende censite: il fatturato totale raggiunge i 14,9 miliardi di euro, per un capitale umano impiegato di 93.964 dipendenti e un portafoglio di 5.368 prodotti. Questi dati fanno tuttavia riferimento al solo apporto delle aziende censite, non tenendo conto dell’intero universo delle microimprese (software house sotto i 10 dipendenti e il milione di fatturato annuo) e soprattutto della ricaduta in termini di digitalizzazione, e dunque di miglioramento delle performance operative, che l’offerta di software gestionale genera per le imprese clienti.
I risultati della Ricerca evidenziano un settore molto dinamico e non particolarmente concentrato nelle mani di grandi colossi digitali, dove le software house locali trovano spazio di differenziazione competitiva nella soddisfazione di specifiche esigenze territoriali, sviluppando in quasi la metà dei casi prodotti specializzati per un comparto merceologico. L’analisi dei prodotti mostra infatti un’offerta particolarmente variegata che affianca ai tradizionali moduli gestionali rivolti ai processi interni dell’azienda anche soluzioni verticali dedicate a filiere e specifiche attività economiche, compresa la particolare realtà della Pubblica Amministrazione. Prodotti che peraltro seguono l’evoluzione delle tecnologie digitali, proponendo nuove modalità di erogazione e fruizione (Cloud e Mobile), nonché incorporando funzionalità innovative, come l’Intelligenza Artificiale, i Big Data Analytics, la Blockchain e la Realtà Aumentata.
Il mercato italiano del software gestionale, caratterizzato in gran parte da PMI, registra in questo campo ancora un ritardo rispetto all’ecosistema dei grandi player internazionali ma anche una certa dinamicità nell’aprirsi all’innovazione, attraverso partnership tecnologiche e, nei casi più strutturati, anche con acquisizioni e fusioni volte all’arricchimento dell’offerta.
I dati raccolti mettono in evidenza la fondamentale importanza del software gestionale per lo sviluppo del Paese: l’ampia e diversificata offerta di soluzioni software, a supporto dei processi interni della Pubblica Amministrazione, centrale e locale, delle imprese e dei professionisti, contribuisce all’ecosistema tecnologico italiano rendendolo competitivo rispetto all’estero.
Fattori ancor più strategici alla luce dell’emergenza sanitaria ed economica, che ha colpito l’Italia e il mondo negli ultimi mesi, e che ha dimostrato, come mai prima d’ora, in che misura i software gestionali abbiano garantito, con rapidità, efficienza e sicurezza, il corretto funzionamento della macchina statale e di gran parte delle imprese italiane.
Quest’ultima esperienza conferma ancor più la nostra convinzione che la trasformazione digitale del nostro Paese, già avviata con Industria 4.0, richieda ancora uno sforzo deciso per essere portata a compimento.
Il Report integrale della ricerca è disponibile sul nostro sito (sezione News)
Il mercato dei software gestionali in Italia: opportunità per la digitalizzazione di imprese e pubbliche amministrazioni.
Alessandro Perego, Direttore degli Osservatori Digital Innovation.
Marina Natalucci, Coordinatrice della Ricerca sul mercato dei software gestionali degli Osservatori Digital Innovation.
Il mercato.
Storicamente l’Italia registra un ritardo nella digitalizzazione rispetto al contesto europeo, che nel 2019 ci vede al ventiquattresimo posto su ventotto secondo le stime della Commissione Europea nel Digital Economy and Society Index, indicatore che valuta il livello di digitalizzazione dei paesi in termini di connettività, competenze digitali, utilizzo di internet da parte dei cittadini e adozione delle tecnologie digitali da parte di imprese e pubbliche amministrazioni.
Tuttavia, a livello nazionale si osserva una solida crescita del settore digitale e una sempre maggiore visione strategica anche a livello governativo sulla sua importanza per lo sviluppo economico del sistema paese.
Partendo dalle oltre 27.000 aziende in Italia legate al software e alla relativa consulenza inizialmente individuate tramite i codici ATECO e selezionando tra queste le più rilevanti in termini di dimensioni (con fatturato maggiore di 1 milione di euro e numero di dipendenti maggiore di 9), la ricerca ha censito 1.346 software house con un’offerta di applicativi gestionali, che rappresentano un fatturato totale di 14,9 miliardi di euro.
Sommando a questo il fatturato generato dalla relativa rete di vendita presa in analisi all’interno del censimento (0,9 miliardi), il valore totale generato è pari a 15,8 miliardi di euro.
Si tratta dunque di un settore relativamente piccolo se confrontato con altri comparti dell’economia italiana ma estremamente rilevante nel campo della digitalizzazione. Come spesso accade quando si quantifica la significatività dell’economia generata dal digitale, questo dato non tiene conto dell’importante impatto indiretto che queste aziende producono per il sistema paese. Infatti, le opportunità di digitalizzazione offerte dai software gestionali si rivolgono a tutti i comparti d’impresa e la loro adozione implica un miglioramento di efficacia ed efficienza dei processi con conseguenze anche dirette sul fatturato delle aziende utilizzatrici.
Dimensioni e distribuzione geografica delle software house.
Le software house italiane operanti nel mercato degli applicativi gestionali sono principalmente di piccole dimensioni: il 74% detiene un numero di dipendenti compreso tra 10 e 50 e un fatturato inferiore a 10 milioni di euro.
Nonostante le performance in termini di fatturato inevitabilmente siano correlate al personale impiegato, le software house nel campo degli applicativi gestionali detengono un buon indice di produttività pari a 158.834 euro per dipendente.
Si tratta di un dato molto positivo se si pensa che il know-how del personale rappresenta l’asset prevalente per questo tipo di aziende, rispetto, ad esempio, a settori come la produzione di hardware e il farmaceutico, dove i costi di produzione hanno un impatto decisamente maggiore sui risultati.
Il totale dei dipendenti impiegati è 93.964, per un settore con un notevole impatto sociale considerato che per la maggior parte si tratterà di personale ICT specializzato, in grado di sviluppare, implementare e gestire i software prodotti.
In termini di collocazione geografica, il 43% delle aziende mappate ha sede nell’area Nord Ovest del paese, seguita dal 25% nel Nord Est e dal 24% nel Centro. Solo l’8% è collocata nel Sud e nelle Isole, evidenziando un divario tra le regioni settentrionali e quelle meridionali in termini di offerta locale di servizi digitali alle imprese.
A livello regionale, sono la Lombardia e il Lazio a detenere il maggior numero di software house e a produrre le performance migliori in termini di fatturato. La prima ospita infatti un fiorente tessuto industriale caratterizzato da distretti relativi alla produzione meccanica, metallurgica, tessile, alimentare e chimica, la seconda invece ospita la Pubblica Amministrazione centrale.
La tipologia di software gestionali offerti.
Dalla mappatura sono emersi 5.368 applicativi gestionali offerti nel mercato italiano, rilevando così una media di 4 prodotti per software house. Solo l’8% delle aziende ha un catalogo che supera il numero di 10 prodotti.
Una prima panoramica sui software gestionali mostra al primo posto per numerosità i moduli specifici per l’amministrazione e l’archiviazione (25% dei prodotti mappati). A questi seguono il knowledge management (22%) e i software per i processi di core delle aziende, sia di back-end con la gestione delle operations (21%), sia di front-end nella gestione dei clienti e della relazione con i consumatori (21%).
Queste quattro macrocategorie dominano il panorama dell’offerta e su queste si concentra la competizione nel mercato. L’attuale e crescente complessità del mondo aziendale e commerciale, infatti, generano continuamente nuove esigenze da soddisfare e nuove nicchie di mercato da indirizzare.
Un ulteriore 12% dei prodotti è rappresentato dai verticali per le imprese e le pubbliche amministrazioni, ovvero i software che integrano diversi moduli gestionali in una suite sviluppata ad hoc per uno specifico settore, a riprova del ruolo che le software house ricoprono nel rispondere efficacemente a determinate esigenze locali e settoriali. Infine, la parte restante di software censiti presenta il modulo di gestione del personale (6%), di asset e risk management (5%) e di gestione della sicurezza IT (3%), processi che per loro natura hanno caratteristiche più standard e difficilmente variabili in base alla tipologia di cliente che le utilizza. L’essere più adattivi a diversi contesti da parte di queste soluzioni probabilmente spiega la loro numerosità ridotta, se comparata alle altre categorie presenti sul mercato.
Si può notare inoltre come il 48% delle software house detenga almeno una soluzione specializzata per settore all’interno del proprio portafoglio di prodotti: l’elevata varietà del tessuto produttivo e commerciale italiano offre ampi spazi di posizionamento alle software house locali, che si differenziano rispetto ai grandi player internazionali proprio nella soddisfazione delle esigenze peculiari del territorio.
Infine, il 35% dei prodotti integra al proprio interno più di un modulo gestionale in una logica di trasversalità rispetto ai processi supportati. L’interconnessione dei flussi informativi e delle attività in azienda, infatti, richiede in molti casi l’utilizzo di suite integrate e di riconoscere la software house di riferimento come un partner tecnologico nel percorso di trasformazione digitale.
La distribuzione dei software tramite cloud.
Attualmente, nel mercato italiano del software gestionale, il 57% delle aziende detiene almeno un prodotto in Cloud all’interno della propria offerta, che può essere affiancato alla tradizionale metodologia on-premise (ovvero l’installazione nel datacenter del cliente) o essere l’unico modello di distribuzione. Un dato positivo che segna il consolidarsi di un’offerta italiana di software gestionali in Cloud, anche se con un certo ritardo rispetto alle grandi realtà internazionali. Si segnalano ancora ampie potenzialità di sviluppo dal punto di vista dell’innovatività delle soluzioni: solo il 5% dei prodotti mappati dalla Ricerca incorpora funzionalità innovative, come Artificial Intelligence, Big Data Analytics, Blockchain e Realtà Aumentata. Questo si contestualizza in un mercato dominato dalla piccola e media impresa, in cui gli investimenti in ricerca e sviluppo e la capacità di perseguire strategie di acquisizione in tal senso sono limitati.