di Roberto Bellini, direttore generale AssoSoftware
I soggetti, imprenditori individuali, professionisti, titolari di partita Iva oltre a co.co.co, lavoratori agricoli e stagionali, che hanno i requisiti per poter ricevere l’indennità di 600 euro prevista dal Dl 18/2020 possono effettuare la domanda collegandosi al sito dell’Inps.
Tuttavia, dopo minuti di attesa per accedere all’home page compare il messaggio a tutta pagina «al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile. Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni».
In pratica il sito dell’Istituto, sommerso dalla massa di domande fatte contemporaneamente dai potenziali beneficiari (si stimano circa 5 milioni), è andato in tilt obbligando i responsabili del servizio a staccare l’accesso in attesa di possibili potenziamenti o soluzioni alternative.
Il timore dell’esaurimento dei fondi ha portato inevitabilmente a un numero elevatissimo di collegamenti contemporanei e, anche se Inps garantisce che non si seguirà una logica di priorità sullo stile del click day, era abbastanza prevedibile un possibile intasamento. È come se l’agenzia delle Entrate avesse lanciato la fatturazione elettronica con i soli servizi online disponibili sul proprio portale «Fatture & Corrispettivi», sarebbe stato un disastro di dimensioni inimmaginabili. Basti pensare che anche i servizi delle Entrate ogni tanto si bloccano nonostante che il servizio copra, a oggi, meno dell’1% del totale delle fatture inviate al Sistema di interscambio (Sdi).
Fortunatamente l’agenzia delle Entrate ha creato una rete di intermediari tecnici (hub, provider, ecc..) collegati allo Sdi, ciascuno dei quali a sua volta sostiene centinaia di migliaia di collegamenti, distribuendo così il carico di accessi e il rischio di possibili blocchi operativi.
Tramite questa rete, nel corso del 2019, sono state veicolate circa 2 miliardi di fatture, più del 99% del totale.
Allo stesso tempo è opportuno ricordare che, nel caso della fatturazione elettronica, diversamente dalle domande Inps dei 600 euro, l’operazione è stata agevolata dall’intervento di circa 100mila intermediari fiscali, tra professionisti e altri soggetti abilitati, che concentrando sui propri studi le attività di raccolta, controllo e invio dei dati hanno ridotto notevolmente il carico della rete, potendo contare su un numero alto ma non eccessivo di punti di accesso che elaboravano i flussi con modalità massive.
Negli ultimi anni l’Inps ha gradualmente trasformato i propri servizi di sportello distribuiti sul territorio, accentrandoli sul portale online obbligando tutti i soggetti, privati cittadini, imprese o intermediari ad accedere al sito web per qualsiasi prestazione di carattere contributivo o previdenziale, dalle domande Cig, agli assegni familiari, fino ad arrivare alle attuali domande Covid-19.
Se da un lato può essere comprensibile e condivisibile fornire servizi online al privato cittadino che in questo modo evita code agli uffici e può operare direttamente da casa propria, questo è meno giustificato quando ci si rivolge ad attività imprenditoriali che già sono servite da soggetti abilitati (professionisti, Caf, patronati, associazioni, eccetera) che dialogano tutti i mesi con Inps tramite flussi digitali (vedi Uniemens), inviando i dati delle retribuzioni per milioni di imprese e lavoratori.
Il passo fondamentale che deve essere fatto con urgenza da Inps è quello di attivare canali professionali, aggiuntivi al proprio sito istituzionale, fatti da una rete di hub e provider a cui si collegano i vari intermediari del mondo lavoro. In questo modo ciascun imprenditore, rivolgendosi al proprio consulente di fiducia, potrà ricevere l’assistenza necessaria all’invio delle molteplici domande e richieste che sempre più sono propedeutiche per ottenere indennità o benefici contributivi. Allo stesso tempo Inps potrà ricevere in tempi brevissimi flussi massivi e corretti grazie al controllo a monte e al collegamento «machine to machine» tra i software gestionali degli intermediari e i sistemi di accettazione dell’Istituto.
Si tratta di un vero cambio di paradigma nel dialogo pubblico/privato che mette a frutto la digitalizzazione in corso e l’esperienza acquisita in tanti anni di progetti informatici tra operatori del settore e Inps. L’urgenza causata dall’emergenza in corso può essere l’occasione per avviare questo cambiamento con benefici per tutti, in primis per chi deve ricevere i sostegni economici.