AssoSoftware torna a evidenziare la necessità di una proroga del concordato preventivo biennale. Nel comunicato stampa del 14 ottobre le criticità dei tempi stretti di adesione, alla luce delle novità introdotte
La chiusura del MEF alla proroga del concordato preventivo biennale mette in difficoltà gli addetti ai lavori.
AssoSoftware, l’Associazione italiana produttori software presieduta da Pierfrancesco Angeleri, torna a evidenziare le difficoltà operative che interessano imprese ma anche addetti ai lavori, alle prese con l’imminente scadenza del 31 ottobre per l’adesione.
Nel comunicato stampa del 14 ottobre l’attenzione è sulle novità del ravvedimento speciale, ma anche sui correttivi di agosto che hanno modificato in corsa scadenze e regole di calcolo.
Anche AssoSoftware chiede la proroga del concordato preventivo biennale
Le difficoltà legate al concordato preventivo biennale interessano anche i produttori di software, impossibilitati a predisporre strumenti operativi in modo completamente automatico ed integrato a supporto degli studi professionali.
A evidenziarlo è il comunicato stampa di AssoSoftware del 14 ottobre, che arriva nello stesso giorno in cui l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione un prospetto per calcolare i vantaggi del ravvedimento speciale.
“Le novità normative e di prassi che sono intervenute nel Concordato Preventivo Biennale (da ultimo il Decreto “correttivo” nr. 182/2024 del 5 agosto e a seguire la Circolare esplicativa di Agenzia delle Entrate nr. 18/E del 18 settembre) hanno modificato in corsa scadenze e regole di calcolo costringendo i produttori di software in una complicata rincorsa nell’adeguare gli strumenti software usati da professionisti e intermediari, in alcuni casi senza poter integrarein modo completo ed automatico le nuove funzioni all’interno del flusso procedurale, per mancanza di tempo, per la complessità intrinseca della norma e per l’assenza di tempestivi chiarimenti interpretativi.”
Quella con il concordato preventivo biennale è una corsa contro il tempo, anche per chi si occupa di predisporre software gestionali a supporto di imprese e professionisti, e l’ultimo miglio è rappresentato dall’avvio del ravvedimento speciale.
La sanatoria abbinata al concordato è stata introdotta con la legge di conversione del decreto Omnibus, approdata in Gazzetta Ufficiale solo dall’8 ottobre.
Una novità che, afferma AssoSoftware impegna i produttori di soluzioni gestionali ad approntare “nuove procedure in tempi strettissimi”, considerando che la scadenza per aderire al concordato è fissata al 31 ottobre.
La dichiarazione con la quale il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha chiuso ad ogni ipotesi di proroga, renderà di fatto impossibile:
“realizzare i nuovi strumenti operativi in modo completamente automatico ed integrato, su cui da alcuni decenni gli studi professionali fanno affidamento non solo per reperire i dati necessari all’adempimento direttamente dai propri archivi ed effettuare i conseguenti controlli e calcoli, ma soprattutto per gestire i versamenti in delega e mantenere nel proprio gestionale una memoria elettronica, che potrebbe tornare utile in occasioni future.”
AssoSoftware punta inoltre l’attenzione sull’“espediente tecnologico dell’ultima ora”, ossia sulla precompilazione del calcolo del ravvedimento speciale che Sogei e Agenzia delle Entrate metteranno a disposizione nel Cassetto Fiscale.
Ammesso che risulti adeguato per tutte le casistiche, evidenzia l’Associazione, non sarà possibile soddisfare l’esigenza di integrazione necessaria per il lavoro di professionisti e imprese.
Sul fronte degli intermediari inoltre, una criticità non di poco conto è rappresentata dal fatto di non poter acquisire i dati in modo massivo per tutti gli assistiti, oltre ovviamente a dover ritornare a valutare con ciascun cliente i vantaggi del concordato preventivo biennale alla luce delle ultime novità.
“Affrontare gli adempimenti senza tempi adeguati e con informazioni parziali non permette di dare un servizio di qualità ai nostri clienti e allo stesso tempo compromette seriamente il raggiungimento degli obiettivi di politica fiscale” – dichiara Mario Pedrazzini, Vice Presidente di AssoSoftware – “solamente integrando le novità normative nel flusso procedurale dei software gestionali si può automatizzare le attività degli operatori incidendo in modo significativo nell’efficienza del lavoro e quindi riducendo le tempistiche complessive; siamo convinti che” – conclude Mario Pedrazzini – “con una maggiore collaborazione con il Governo e gli Enti competenti potremo dare un contributo ancor più significativo per l’attuazione della Riforma Fiscale. Siamo ancora in tempo per i prossimi capitoli che ci attendono, ma il metodo deve essere coerente con gli obiettivi che si intendono perseguire”.
Se quindi si va verso una chiusura non idilliaca del primo anno di debutto del concordato preventivo biennale, lo sguardo è già al futuro, con la richiesta di maggiore collaborazione a beneficio di imprese, professionisti ma anche per raggiungere gli obiettivi alla base della riforma fiscale.