Concordato Preventivo Biennale e Ravvedimento Speciale in affanno
Le software house possono essere la chiave di successo per l’attuazione dei nuovi regimi ma serve un maggior coinvolgimento
Milano, 14 ottobre 2024 – le novità normative e di prassi che sono intervenute nel Concordato Preventivo Biennale (da ultimo il Decreto “correttivo” nr. 182/2024 del 5 agosto e a seguire la Circolare esplicativa di AdE nr. 18/E del 18 settembre) hanno modificato in corsa scadenze e regole di calcolo costringendo i produttori di software in una complicata rincorsa nell’adeguare gli strumenti software usati da professionisti e intermediari, in alcuni casi senza poter integrare in modo completo ed automatico le nuove funzioni all’interno del flusso procedurale, per mancanza di tempo, per la complessità intrinseca della norma e per l’assenza di tempestivi chiarimenti interpretativi. Anche l’ultima novità del Ravvedimento Speciale introdotta con il recente Decreto “Omnibus” in G.U. solo dal 8 ottobre u.s. – che introduce, in ulteriore aggiunta non semplificatrice, una sanatoria abbinata all’adesione al CPB – impegna i produttori di software ad approntare nuove procedure in tempi strettissimi (entro il 31 ottobre, scadenza dell’adesione al CPB), con l’impossibilità di fatto di realizzare i nuovi strumenti operativi in modo completamente automatico ed integrato, su cui da alcuni decenni gli studi professionali fanno affidamento non solo per reperire i dati necessari all’adempimento direttamente dai propri archivi ed effettuare i conseguenti controlli e calcoli, ma soprattutto per gestire i versamenti in delega e mantenere nel proprio gestionale una memoria elettronica, che potrebbe tornare utile in occasioni future.
Anche l’espediente tecnologico dell’ultima ora relativo alla precompilazione del calcolo del ravvedimento speciale, ammesso che risulti esaustivo per tutte le casistiche, non soddisfa l’esigenza di integrazione sopra espressa, per altro, richiedendo al contribuente anche di inserire nella funzione approntata nel suo cassetto fiscale qualche altro dato al momento non ancora precisato; inoltre, l’informazione, essendo presente nel cassetto del contribuente, non consente all’intermediario fiscale di acquisirla in forma massiva per tutti i suoi assistiti. Infine, in ogni caso non tiene conto dei tempi con i quali i professionisti dovranno ritornare a valutare con i propri clienti la proposta alla luce delle ultime modifiche intervenute e dei dubbi che permangono in talune casistiche.
“Affrontare gli adempimenti senza tempi adeguati e con informazioni parziali non permette di dare un servizio di qualità ai nostri clienti e allo stesso tempo compromette seriamente il raggiungimento degli obiettivi di politica fiscale” – dichiara Mario Pedrazzini, Vice Presidente di AssoSoftware – “solamente integrando le novità normative nel flusso procedurale dei software gestionali si può automatizzare le attività degli operatori incidendo in modo significativo nell’efficienza del lavoro e quindi riducendo le tempistiche complessive; siamo convinti che” – conclude Mario Pedrazzini – “con una maggiore collaborazione con il Governo e gli Enti competenti potremo dare un contributo ancor più significativo per l’attuazione della Riforma Fiscale. Siamo ancora in tempo per i prossimi capitoli che ci attendono, ma il metodo deve essere coerente con gli obiettivi che si intendono perseguire”.
LEGGI L’ARTICOLO DI “INFORMAZIONE FISCALE”