a cura di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

L’imposta minima nazionale sarà dovuta dalle grandi imprese con ricavi consolidati annui pari o superiori a 750 milioni di euro

Il prossimo anno avremo probabilmente un modello di dichiarazione fiscale in più. Si tratta della dichiarazione annuale prevista dall’articolo 53 del Dlgs 209/2023 rubricato «Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale», che dovrà essere compilata dai soggetti tenuti alla verifica dei requisiti di assoggettabilità all’imposizione integrativa (cosiddetta “global minimum tax”) e – nel caso di sussistenza di tali requisiti – al calcolo e al versamento dell’imposta.


Il decreto Mef e la direttiva Ue

Con la pubblicazione del decreto del Mef del 1° luglio 2024, contenente le «Disposizioni attuative relative all’imposta minima nazionale», risulta infatti oramai pressocché completo il quadro normativo per l’applicazione della nuova imposta a livello nazionale e si è in attesa del solo modello dichiarativo.

Va ricordato che l’imposizione integrativa (declinata in «imposta minima integrativa», «imposta minima supplettiva» e «imposta minima nazionale») è stata introdotta dalla Direttiva Ue 2022/2523, al fine di consentire a ciascuno Stato membro di prelevare le imposte integrative relative alle entità a bassa imposizione localizzate sul proprio territorio.

L’imposizione integrativa trova applicazione solo negli ordinamenti che hanno deciso di adottarla, tra i quali vi è anche l’Italia.

L’obiettivo è quello di garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i grandi gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali di grosse dimensioni presenti nella Ue, così da ridurre la concorrenza fiscale al ribasso tra Stati che mirano ad attrarre investimenti, garantendo imposte societarie irrisorie al solo fine di attirare imprese e investitori dall’estero, a discapito dei Paesi vicini.


I soggetti interessati

L’imposta minima nazionale trova applicazione dagli esercizi che decorrono a partire dal 31 dicembre 2023.

Nello specifico, sono interessati i soggetti che appartengono a gruppi multinazionali, o anche solo nazionali, con ricavi consolidati annui pari o superiori a 750 milioni di euro risultanti nel bilancio consolidato della controllante capogruppo, in almeno due dei quattro esercizi immediatamente precedenti a quello considerato.

L’«imposta minima nazionale» è dovuta dal gruppo multinazionale o nazionale quando l’aliquota di imposizione effettiva (detta anche Etr) relativa ai soggetti passivi interessati è inferiore all’aliquota minima d’imposta ossia al 15%.


Le implicazioni sui software

Ma veniamo agli impatti lato software gestionali. La platea di soggetti interessati, seppur limitata, potrebbe non essere così ristretta come poteva apparire inizialmente, in quanto potrebbe essere necessario utilizzare il nuovo modello dichiarativo anche per dichiarare la non sussistenza dei requisiti. Dovremmo quindi attendere le istruzioni ministeriali per capire esattamente il perimetro dei soggetti interessati alla compilazione del nuovo modello di dichiarazione.

D’altra parte, la nuova normativa coinvolge non solo i grandi gruppi multinazionali, ma anche i gruppi nazionali di grosse dimensioni, che dovranno indicare nel modello dichiarativo i dati necessari alla verifica dei requisiti, nonché determinare le imposte, qualora dovute.

Chiaramente le software house che decideranno di predisporre il modello dichiarativo saranno quelle che già ora si occupano della fiscalità delle grandi imprese e che potrebbero implementare anche solo specifiche sezioni del modello, in accordo con i propri clienti.

Molte delle scelte dipenderanno, in ogni caso, da come l’Agenzia delle Entrate deciderà di predisporre la modulistica e di fornire ai contribuenti le linee guida, tramite appositi documenti di interpretazione, stante l’obiettiva difficoltà di interpretazione delle nuove norme.

AssoSoftware, come sempre, fornirà il necessario supporto alle aziende associate per lo sviluppo delle procedure, interfacciando l’Agenzia delle Entrate in tutti i casi in cui occorrerà ottenere specifici chiarimenti.