La dichiarazione integrativa può essere generata con software gestionali
anche per le annualità precedenti non ancora prescritte
I primi giorni di luglio diversi contribuenti si sono visti recapitare nella propria casella di posta elettronica (ordinaria o pec) il seguente messaggio inviato dall’Agenzia delle Entrate:
«Gentile Contribuente, abbiamo riscontrato un’anomalia nei dati che ci ha inviato per gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa). Può consultare la comunicazione dettagliata relativa alla sua posizione nel suo Cassetto Fiscale, alla sezione dedicata agli Isa/studi di settore …omissis…».
Negli stessi giorni, con provvedimento del direttore dell’agenzia delle entrate del 1° luglio 2024 (protocollo 281202/2024), l’agenzia delle Entrate ha reso noto di aver messo a disposizione dei contribuenti, ovvero dei loro intermediari fiscali, gli elementi e le informazioni relativi a possibili anomalie riscontrate nei dati dichiarati ai fini degli Isa afferenti al triennio di imposta 2020-2022.
Tali elementi e informazioni, comunicate mediante pubblicazione di un avviso nella sezione dedicata agli Isa/studi di settore del “Cassetto fiscale” dei contribuenti interessati, possono risultare utili nel caso in cui il contribuente riscontri l’effettiva presenza di errori od omissioni, al fine di porvi rimedio mediante l’istituto del ravvedimento operoso.
Il mancato uso delle variabili precalcolate
Tra le segnalazioni riportate relative alle anomalie riscontrate, ve n’è una che in qualche modo coinvolge – seppure indirettamente – anche le software house che producono i gestionali di area fiscale che elaborano i modelli dichiarativi.
Si tratta di questa segnalazione:
«Tipologia 25 – Soggetti che hanno applicato gli Isa nel periodo d’imposta 2022 senza utilizzare le variabili precalcolate
Dall’analisi del modello Isa, presentato per il periodo d’imposta 2022, risulta che non sono stati utilizzati gli ulteriori dati precalcolati necessari per il calcolo del punteggio di affidabilità fiscale, resi disponibili dall’amministrazione finanziaria nel Cassetto fiscale del contribuente e al suo intermediario».
Ebbene, poiché il motore di calcolo degli Isa utilizzato dalle software house opera anche se non alimentato delle variabili pre-calcolate, può capitare che il contribuente e/o l’intermediario dimentichino di utilizzarle e generino un risultato non corretto.
È chiaramente uno di quei casi che si sarebbero potuti evitare ad esempio:
- implementando già in origine il motore di calcolo e/o i Controlli Sogei con apposite segnalazioni atte a impedire il calcolo in assenza dei dati precompilati obbligatori;
- permettendo alle software house di effettuare il download automatico dei dati precompilati dall’interno delle procedure, automatizzando così l’intero processo, come auspicato e più volte richiesto da AssoSoftware.
La dichiarazione integrativa
In ogni caso, per i contribuenti che hanno ricevuto la suddetta segnalazione dall’agenzia delle Entrate, la soluzione è ora solo quella di inviare una dichiarazione integrativa, comprensiva dei dati Isa elaborati con i dati pre-calcolati. Tutti i software gestionali permettono di generare in modo molto semplice le dichiarazioni integrative, anche per le annualità precedenti non ancora prescritte.
In questo caso, lato procedure informatiche, sarà sufficiente:
- generare la dichiarazione integrativa a partire da quella originariamente trasmessa;
- acquisire in essa i dati pre-calcolati scaricati dall’area Isa/Studi del Cassetto Fiscale del contribuente;
- elaborare nuovamente il calcolo degli Isa ed eventualmente effettuare adeguamento;
- trasmettere la dichiarazione integrativa così completata all’agenzia delle Entrate;
- regolarizzare il tutto tramite ravvedimento operoso.