Software Made in Italy
Il ruolo del software italiano nella trasformazione del sistema produttivo
21 maggio 2024 | ore 17.00
Senato della Repubblica – Sala Caduti di Nassirya
Partecipazione su invito
La Giornata Nazionale del Made in Italy rappresenta una grande occasione per promuovere e valorizzare tutti i settori dell’eccellenza italiana, non solo quelli tradizionali ma anche quelli più innovativi e votati al mondo del digitale. Tra questi, di particolare rilevanza è il settore del software, composto da un tessuto di migliaia di aziende – soprattutto PMI – che fanno parte a pieno titolo del Made in Italy, in quanto realizzano soluzioni innovative interamente ideate e sviluppate in Italia e contribuiscono in modo qualificato ad accrescere la competitività delle imprese, l’efficienza della PA e l’occupazione del nostro Paese.
Il convegno “Software Made in Italy. Il ruolo del software italiano nella trasformazione del sistema produttivo” promosso dal Sen. Bartolomeo Amidei, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l’Innovazione, sarà finalizzato a favorire un confronto tra autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, aziendale e accademico sulle misure da mettere in campo per realizzare quell’ecosistema digitale che ci consentirà di diventare un Paese all’avanguardia nell’industria del software e di annoverare la tecnologia tra le grandi eccellenze del Made in Italy.
Relatori
- Messaggio di saluti di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy
- Bartolomeo Amidei, Senatore e Presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l’Innovazione
- Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware
- Cecilia Jona-Lasinio, Professore Ordinario di Economia Applicata, Luiss Business School
- Alessandro Piva, Direttore Osservatorio Software & Digital Native Innovation della School of Management del Politecnico di Milano
Moderatore
- Alessandro Caruso, Vice Direttore The Watcher Post
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PRESENTAZIONE
In questi ultimi anni il settore del software ha vissuto un vero fermento, con l’emergenza pandemica che ha determinato una forte accelerazione nell’adozione di tecnologie digitali e, in particolare, di software gestionali. La crisi energetica, l’innalzamento dei tassi d’interesse e l’impennata dei prezzi al consumo hanno avuto significative ripercussioni anche su questo comparto ma, ciò nonostante, il settore ha retto e ha continuato a crescere, seppure a un ritmo inferiore.
Oggi si può dunque affermare con certezza che l’industria del software ricopre un ruolo di primo piano per la crescita del sistema produttivo del nostro Paese: come mostra la ricerca del 2023 “Software nelle PMI: un motore d’innovazione per l’Italia”, a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con AssoSoftware, il settore software e servizi nel solo 2022 ha impiegato oltre 137.000 persone, generando un fatturato di 56,3 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente.
In particolare, è stato il settore dei software gestionali a registrare l’incremento mediamente più alto, pari a +12% rispetto al 2021, creando un fatturato totale di 22,4 miliardi di euro cioè il 40% di quello dell’intero comparto.
È evidente che si tratta di un trend positivo che genera benefici non solo per il settore, ma per tutto il sistema-Paese: come emerso dallo studio “Cultura del Software, Sviluppo Italiano”, promosso da AssoSoftware in collaborazione con il Data Lab Luiss e il Centro Studi Confindustria, a fronte di una crescita del 20% della domanda finale di software e servizi connessi si stima un aumento di 9,63 miliardi di euro di produzione domestica, un aumento di 4,821 miliardi di euro di valore aggiunto e un aumento di addetti pari a 67 mila unità.
Le aziende produttrici di software gestionali contribuiscono infine in modo significativo a fare aumentare la competitività delle aziende italiane, in particolare delle PMI, che quando sono più mature nell’utilizzo dei software gestionali risultano anche più competitive e registrano tassi di crescita del fatturato e dell’Ebitda significativamente più elevati.
Nonostante le conferme positive emerse dagli studi empirici, occorre registrare che nel nostro Paese il livello di adozione di software gestionali integrati da parte delle PMI resta ancora molto basso, di poco superiore al 30%.
In questo contesto, il nuovo Piano “Transizione 5.0″rappresenta senza dubbio un risultato molto importante, perché per la prima volta viene riconosciuto da parte delle istituzioni il ruolo del software gestionale come fattore abilitante alla transizione digitale del Paese. Si tratta di uno strumento fondamentale per permettere a tutte le imprese, in particolare alle PMI, che compongono la reale spina dorsale del sistema produttivo e faticano oggi a muoversi in un mercato sempre più competitivo, di incrementare gli investimenti nel software, leva per lo sviluppo di tutte le tecnologie emergenti, a partire dall’Intelligenza Artificiale.