Dall’indagine conoscitiva della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati – presieduta dal Presidente Alberto Gusmeroli – dedicata all’impatto dell’IA sul tessuto produttivo italiano, è emerso come la maggior parte delle grandi imprese abbia già testato sistemi IA di varia natura, mentre l’adozione da parte delle PMI sia ancora molto bassa, sotto il 20 per cento.

“In un Paese che ha un tessuto produttivo fatto per più del 90% da piccole e micro imprese, la vera sfida consiste oggi nel riuscire a invertire questa tendenza e a sostenere un numero sempre maggiore di piccole e medie realtà aziendali nel loro processo di adozione dell’Intelligenza Artificiale” ha dichiarato Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware, l’Associazione di Confindustria che raggruppa i produttori italiani di software.

“Per farlo, come indicato nelle conclusioni dell’indagine conoscitiva della Camera, è fondamentale sostenere la diffusione di modelli open source di IA. Questi modelli aperti, infatti, grazie a costi più contenuti, favoriscono un più ampio accesso alla tecnologia da parte delle PMI, mitigando i rischi connessi alla concentrazione oligopolistica della tecnologia e garantendo, al contempo, maggiore sicurezza per i nostri dati. Auspichiamo quindi che il Governo si concentri soprattutto nell’incentivare l’implementazione di soluzioni software basate sull’utilizzo di questi modelli da parte delle imprese, in modo da garantire che l’IA trovi una via tutta Italiana e mantenga la promessa di creare valore per tutte le imprese e i cittadini.”