La risposta a interpello 341/2023 è ritornata sull’argomento dei buoni spesa, in particolare in relazione al loro inquadramento ai fini Iva e alla determinazione della base imponibile in base all’articolo 13 del Dpr 633/1972 (si veda il precedente articolo «Buoni spesa, trattamento Iva assimilato ai buoni sconto»).
Sebbene l’istanza di interpello riguardi i corrispettivi della grande distribuzione, vedremo a seguire come sia possibile fare qualche considerazione anche ai fini della fatturazione elettronica.
Il quesito verte sul fatto che l’istante, nell’ambito della propria attività promozionale a favore dei propri soci e clienti, a fronte di una soglia di spesa minima, emette buoni di importo determinato, spendibili successivamente presso i propri punti vendita.
Ad esempio, riguardo a una specifica iniziativa promozionale, è previsto che ogni 15 euro di spesa, l’istante emetta un buono definito «buono spesa» di valore pari a 10 euro per i clienti ovvero 15 euro per i soci, da spendere a fronte di una spesa futura minima di 50 euro.
Al successivo acquisto, in fase di utilizzo del buono:
- se il subtotale raggiunge almeno 50 euro, viene applicato il buono spesa di 10 euro per i clienti ovvero di 15 euro per i soci;
- se il subtotale non raggiunge 50 euro, il buono spesa non si applica.
Con il suo quesito l’istante chiede se in questa fattispecie i buoni spesa vadano considerati quali decurtazione della base imponibile ai fini del calcolo dell’Iva.
La risposta dell’Agenzia delle Entrate è affermativa. Infatti, nonostante la denominazione di «buono spesa», i buoni in esame presentano, ai fini Iva, le caratteristiche e producono gli effetti dei buoni sconto, la cui finalizzazione è la riduzione del prezzo di acquisto. Ai buoni in esame non si applica, quindi, la disciplina sui voucher.
L’indicazione nella fattura elettronica
In ordine alla nozione di «sconto» – specifica ancora l’agenzia delle Entrate – tornano applicabili i chiarimenti forniti con la risoluzione n. 36/2008, la quale, al fine di dare indicazioni per la corretta fatturazione, precisa che gli sconti/abbuoni costituiscono, ai fini Iva, delle riduzioni di prezzo che comportano la variazione dell’importo fatturato dal cedente del bene. Pertanto, gli sconti immediatamente applicabili sono esposti direttamente in fattura, in modo tale che l’importo che ne risulta rappresenta l’effettivo corrispettivo.
In relazione alle diverse tipologie di sconto, l’esposizione degli stessi nella fattura elettronica può, quindi, avvenire in vari modi:
1) nella testata, più precisamente nell’elemento 2.1.1.8 , dove è possibile indicare, impostando l’elemento 2.1.1.8.1 con il valore SC, l’eventuale sconto applicato sul totale documento;
2) nei dati pagamento, dove nell’elemento 2.4.2.17 è possibile indicare l’ammontare dello sconto per pagamento anticipato;
3) nel corpo, dove nell’elemento 2.2.1.10 è possibile indicare l’eventuale sconto o maggiorazione applicati all’elemento 2.2.1.9 per determinare il 2.2.1.11 ;
4) nel corpo, dove qualora l’elemento 2.2.1.2 assume il valore SC sconto, l’intera linea è da considerarsi come rigo di sconto.
Gli effetti
- Le tipologie di sconto indicate ai punti 1) e 2) sono da considerarsi di tipo finanziario, per cui non riducono la base imponibile Iva.
- La tipologia di sconto indicata al punto 3) costituisce riduzione del prezzo e comporta la variazione dell’importo fatturato dal cedente del bene, riducendo quindi la base imponibile Iva.
- La tipologia di sconto indicata al punto 4) è condizionata dalla natura ovvero dall’aliquota indicate, e solo in quest’ultimo caso porta alla riduzione della base imponibile Iva.
Le società di software associate ad AssoSoftware ben conoscono questi principi basilari della fatturazione e prevedono specifiche funzionalità per l’applicazione delle diverse tipologie di sconto.
In ogni caso va anche detto che lo schema Xml della fatturazione elettronica e i relativi controlli risultano in questo ambito particolarmente flessibili, per cui vengono tuttora emesse fatture in cui lo sconto viene indicato sia nel corpo che nella testata della fattura, ottenendo di fatto una duplicazione dello stesso. Le funzioni di importazione in contabilità delle fatture sono quindi predisposte per verificare l’eventuale duplicazione di tali sconti e gestire in modo opportuno e automatico queste situazioni, evitando errori in fase di acquisizione e contabilizzazione.
- La tipologia di sconto indicata al punto 3) costituisce riduzione del prezzo e comporta la variazione dell’importo fatturato dal cedente del bene, riducendo quindi la base imponibile Iva.
- La tipologia di sconto indicata al punto 4) è condizionata dalla natura ovvero dall’aliquota indicate, e solo in quest’ultimo caso porta alla riduzione della base imponibile Iva.
Le società di software associate ad AssoSoftware ben conoscono questi principi basilari della fatturazione e prevedono specifiche funzionalità per l’applicazione delle diverse tipologie di sconto.
In ogni caso va anche detto che lo schema Xml della fatturazione elettronica e i relativi controlli risultano in questo ambito particolarmente flessibili, per cui vengono tuttora emesse fatture in cui lo sconto viene indicato sia nel corpo che nella testata della fattura, ottenendo di fatto una duplicazione dello stesso. Le funzioni di importazione in contabilità delle fatture sono quindi predisposte per verificare l’eventuale duplicazione di tali sconti e gestire in modo opportuno e automatico queste situazioni, evitando errori in fase di acquisizione e contabilizzazione.