Italia-Lituania: oggi il Business Forum in Confindustria

Pan: Spazi di collaborazione in ambito green. Bene il Net-Zero Industry Act, ma attenzione alla neutralità tecnologica Roma, 28 aprile 2023  – Si è svolto questa mattina, presso la sede di Confindustria, il Business Forum Italia – Lituania “Moving towards Net-Zero Industry growth”, cui hanno partecipato oltre 60 tra aziende, banche e associazioni dei due paesi. L’incontro è stato l’occasione per le imprese italiane e lituane di approfondire la conoscenza reciproca e incrementare le relazioni commerciali bilaterali. Al Forum hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Repubblica di Lituania Gitanas Nausėda, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Presidente della Lithuanian Confederation of Industrialist (LPK) Vidmantas Janulevičius e per Confindustria il Delegato del Presidente per l’Europa Stefan Pan. Al termine dei lavori, tra aziende italiane e lituane si sono svolti 50 incontri di business.

Le relazioni economiche bilaterali tra Roma e Vilnius sono solide e in costante crescita, raggiungendo i 2,8 miliardi di euro nel 2022, oltre il 20% in più rispetto al 2021. Le esportazioni italiane, per un valore di 1,4 miliardi di euro, sono cresciute di quasi il 20% rispetto al 2021, concentrandosi nei settori dei macchinari, tessili e abbigliamento, prodotti alimentari, metalli, sostanze e prodotti chimici. L’Italia è inoltre, all’interno dell’UE, il 7° partner commerciale della Lituania, il 5° paese fornitore e il 9° paese destinatario dopo Germania, Polonia e Lettonia. Gli investimenti italiani in Lituania ammontano a 36,1 milioni di euro con una presenza di circa 50 aziende operanti in particolare nel settore manifatturiero, del commercio e dei servizi alle imprese oltre a importanti aziende del settore tessile, agroalimentare e automobilistico.

Tra i temi al centro del confronto, le opportunità di collaborazione in alcuni settori chiave, come l’economia circolare, l’automotive, il digitale, le energie rinnovabili e la transizione energetica. Le industrie manifatturiere hanno dedicato particolare attenzione all’ambizione dell’Europa di diventare leader globale nella creazione di un’economia Net-Zero. Un campo che può rappresentare un volano per rafforzare i rapporti economici bilaterali tra Italia e Lituania, le cui economie sono entrambe a trazione manifatturiera ed hanno un potenziale di partnership da sviluppare ulteriormente.

“Tra Italia e Lituania gli sviluppi delle tecnologie verdi e a energia zero, rappresentano un settore di cooperazione sfidante e promettente”, ha detto il Delegato del Presidente di Confindustria per l’Europa Stefan Pan. “In questo senso, Confindustria accoglie con favore il Net-Zero Industry Act e la sua attenzione alla costruzione di una solida base industriale per le tecnologie a zero emissioni nette dell’UE. Si tratta di un’opportunità unica per sostenere gli investimenti e aumentare la competitività industriale dell’Unione. Tuttavia, per raggiungere gli importanti obiettivi che il Piano si prefigge, riteniamo che debbano essere prese in considerazione tutte le diverse tecnologie, sulla base di criteri di efficacia dei costi e di neutralità”.

“Questo Forum è un passo importante nella cooperazione commerciale lituano-italiana, che aumenta le opportunità di business e innovazione e accresce i nostri investimenti nella scienza e nella tecnologia. Sono certo che presto assisteremo a un maggiore flusso di investimenti sia dall’Italia alla Lituania che dalla Lituania all’Italia. L’Europa è sulla strada di un’economia sostenibile e circolare e possiamo accelerare questo percorso condividendo il know-how e le migliori pratiche dei nostri paesi”, ha affermato il Presidente della Lithuanian Confederation of Industrialist (LPK) Vidmantas Janulevičius.

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Sette giorni – newsletter di Confindustria

I temi della settimana

UCRAINA: IMPRESE ITALIANE IN PRIMA LINEA PER LA RICOSTRUZIONE. RIPRISTINARE I LEGAMI PER PACE E RINASCITA DEL PAESE
“Dal­le in­fra­strut­tu­re al­l’e­ner­gia, pas­san­do per l’a­groin­du­stria, la mec­ca­ni­ca, il set­to­re del­la sa­lu­te, il di­gi­ta­le e la si­de­rur­gia: le im­pre­se ita­lia­ne, dal­le gran­di alle Pmi, sono in pri­ma li­nea. L’in­du­stria ita­lia­na in­ten­de la­vo­ra­re con de­ci­sio­ne ed en­tu­sia­smo per met­te­re a di­spo­si­zio­ne del­l’U­crai­na tut­te le pro­prie ca­pa­ci­tà di in­ve­sti­men­ti e pro­dut­ti­ve, vuo­le svol­ge­re un ruo­lo da pro­ta­go­ni­sta nel­la ri­pre­sa eco­no­mi­ca. E Con­fin­du­stria, con tut­te le sue ar­ti­co­la­zio­ni, non farà man­ca­re un ade­gua­to so­ste­gno”. Così Bar­ba­ra Bel­tra­me, vice pre­si­den­te per l’in­ter­na­zio­na­liz­za­zio­ne, nel cor­so del­la Con­fe­ren­za bi­la­te­ra­le per la ri­co­stru­zio­ne del­l’U­crai­na di Roma. “L’in­du­stria ita­lia­na può con­ta­re su tec­no­lo­gie – ha det­to la VP – e su fi­lie­re che si adat­ta­no per­fet­ta­men­te alle esi­gen­ze di ri­co­stru­zio­ne e svi­lup­po del­l’in­du­stria ucrai­na, i pa­nel han­no mes­so in luce come le im­pre­se pos­sa­no of­fri­re un con­tri­bu­to so­stan­zia­le con tec­no­lo­gie d’ec­cel­len­za e com­pe­ten­ze ad alto va­lo­re ag­giun­to, si­ner­gie che pun­ta­no al lun­go pe­rio­do, an­dan­do ol­tre la ri­co­stru­zio­ne, in una vi­sio­ne di am­mo­der­na­men­to del pae­se, in li­nea con gli stan­dard eu­ro­pei, fon­da­men­ta­li ora che l’U­crai­na ha ot­te­nu­to lo sta­tus di can­di­da­to al­l’in­gres­so nel­la Ue”. Se­con­do Bel­tra­me, “oggi più che mai, è ur­gen­te ri­pri­sti­na­re i le­ga­mi, per­ché at­tra­ver­so la ri­co­stru­zio­ne si può co­strui­re un fu­tu­ro di pace e ri­na­sci­ta, fon­da­to su li­ber­tà e di­fe­sa del­l’or­di­na­men­to in­ter­na­zio­na­le. Ne­gli anni pri­ma del con­flit­to, l’I­ta­lia era il 3° part­ner com­mer­cia­le a li­vel­lo Ue, con un in­ter­scam­bio di ol­tre 5 mld€ nel 2021, +50% ri­spet­to al 2020. Sono emer­se già col­la­bo­ra­zio­ni pos­si­bi­li nel­la lo­gi­sti­ca in­te­gra­ta, un set­to­re – ha det­to – che vede con­cre­tiz­zar­si al Dry Port di Ho­ron­da, piat­ta­for­ma fer­ro­via­ria di smi­sta­men­to ver­so l’Eu­ro­pa che col­le­ghe­rà l’U­crai­na al­l’in­ter­por­to Qua­dran­te Eu­ro­pa di Ve­ro­na”.

RAPPORTO PMI CONFINDUSTRIA E CERVED, FOCUS MEZZOGIORNO-PUGLIA: RIDURRE I DIVARI PUNTANDO SUGLI INVESTIMENTI
È stato presentato il focus territoriale Mezzogiorno-Puglia del Rapporto Regionale PMI 2022 realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Unicredit. Si tratta di un approfondimento sulla performance delle PMI pugliesi e del Mezzogiorno. Nell’evento che si è tenuto a Bari, realizzato in collaborazione con Confindustria Puglia, è emerso come la tendenza in atto sia un aumento dei divari tra Mezzogiorno e resto del Paese, cui sembra aggiungersi una nuova divergenza tra Italia e resto d’Europa.
“Le im­pre­se ita­lia­ne stan­no af­fron­tan­do un nuo­vo sce­na­rio di com­ples­si­tà e in­cer­tez­za che ne peg­gio­ra la si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria già ap­pe­san­ti­ta dal­l’am­pio ri­cor­so al de­bi­to. In que­sta fase, è es­sen­zia­le incentivare i nuo­vi in­ve­sti­men­ti, in par­ti­co­la­re del­le PMI, con in­ter­ven­ti tesi a so­ste­ne­re la li­qui­di­tà e fa­vo­rir­ne l’ac­ces­so a stru­men­ti di fi­nan­za al­ter­na­ti­va. Van­no sfrut­ta­te ap­pie­no le leve stra­te­gi­che rap­pre­sen­ta­te dal­la po­li­ti­ca di coe­sio­ne e dal PNRR, e si deve pun­ta­re su una ri­for­ma fi­sca­le che fa­vo­ri­sca gli in­ve­sti­men­ti, pre­ser­van­do le mi­su­re age­vo­la­ti­ve ef­fi­ca­ci oggi esi­sten­ti, a par­ti­re dai cre­di­ti d’im­po­sta 4.0 e da quel­li per il Mez­zo­gior­no e le ZES”. Così Ema­nue­le Or­si­ni, Vi­ce­pre­si­den­te per il Cre­di­to, la Fi­nan­za e il Fi­sco, in oc­ca­sio­ne del­la pre­sen­ta­zio­ne del focus. Per Vito Gras­si, Vi­ce­pre­si­den­te e Pre­si­den­te del Con­si­glio del­le Rap­pre­sen­tan­ze re­gio­na­li e per le po­li­ti­che di Coe­sio­ne ter­ri­to­ria­le, “l’ef­fi­ca­ce at­tua­zio­ne del PNRR e il ri­lan­cio del­la Po­li­ti­ca di coe­sio­ne rap­pre­sen­ta­no una sfi­da cru­cia­le per l’I­ta­lia, sia in ter­mi­ni di op­por­tu­ni­tà di cre­sci­ta, sia in ter­mi­ni di cre­di­bi­li­tà ver­so l’Ue. Con­fin­du­stria sta fa­cen­do la pro­pria par­te nel for­ni­re pro­po­ste e con­tri­bu­ti: l’i­po­te­si di una ri­mo­du­la­zio­ne do­vrà te­ner con­to dei cri­te­ri di al­lo­ca­zio­ne ter­ri­to­ria­le e del­l’o­biet­ti­vo prio­ri­ta­rio che Pnrr e Fon­di Coe­sio­ne si pre­fig­go­no, vale a dire di ri­dur­re i di­va­ri ter­ri­to­ria­li e rial­li­nea­re il Mez­zo­gior­no su un sen­tie­ro di cre­sci­ta na­zio­na­le”.


Leggi il comunicato e il rapporto Pmi  Mezzogiorno Confindustria – Cerved
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