I temi della settimana

AUTONOMIA, BONOMI: NON SIA TEMA DI DIVISIONE, SERVE DISCUSSIONE SERIA. GESTIONE NAZIONALE SU MATERIE STRATEGICHE

“Sull’autonomia per Confindustria è l’inizio di un percorso di riflessione su un tema molto complesso. Credo che si possa fare qualche riflessione, discutiamo con serietà”. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi chiudendo a Venezia i lavori del convegno Tran­si­zio­ne e svi­lup­po: il fu­tu­ro del­l’UE e del­le Re­gio­ni, dove ha detto: “non deve essere un tema di divisione, non possiamo permettercelo: questo Paese ha problemi urgenti da affrontare per rispondere a Usa e Cina, per la vera sfida, quella della competitività del sistema industriale europeo, non si può rispondere con l’Italia o con un sistema regionale. Per certe sfide abbiamo bisogno di una dimensione almeno europea. Dalla riforma del titolo quinto della Costituzione sono passati 22 anni: noi dobbiamo prenderli non come tempo passato invano ma come tempo di osservazione. Ed oggi, di fronte alla riforma per l’autonomia differenziata su cui lavora il ministro Roberto Calderoli, serve attenzione – – ha sottolineato Bonomi – sui settori strategici per il Paese, come le reti di trasporto. Si può pensare di ridurli a microgestioni o bisogna, ed è la linea di Confindustria, tenere la gestione a livello nazionale. Quando abbiamo pensato alle 23 materie era 22 anni fa, il mondo si è trasformato. Con molta onestà intellettuale credo che si possa fare qualche riflessione su come le materie possano essere ripartite”. Poi – ha proseguito -“una seconda riflessione riguarda le risorse. È evidente che questo Paese ha divari molto forti, di genere, generazionali, di territorio, di competenze. Ed è impensabile recuperare divari di questa dimensione ad invarianza di spese. Serve una ricollocazione della spesa pubblica, la nascita di un fondo nazionale di perequazione che dobbiamo monitorare di anno in anno. Confindustria – ha sottolineato ancora Bonomi – sta prendendo seriamente in considerazione le indicazioni del ministro: nell’impostazione della riforma ci sono condizioni per noi essenziali: la clausola di salvaguardia dello Stato e vedere come finanziare i Lep quando saranno definiti. Qui si vedrà se c’è serietà o meno”.

 

REGIONI, CONFINDUSTRIA: RUOLO IMPORTANTE MA EUROPA È CENTRALE. AUTONOMIA NON IMPATTI SU CONTI PUBBLICI

“È ne­ces­sa­rio spen­de­re pre­sto e bene le ri­sor­se del Pnrr e i fi­nan­zia­men­ti del­le po­li­ti­che di coe­sio­ne, con pro­get­ti strut­tu­ra­li che au­men­ti­no la com­pe­ti­ti­vi­tà dei ter­ri­to­ri”, ha af­fer­ma­to Vito Gras­si, pre­si­den­te del Con­si­glio del­le Rap­pre­sen­tan­ze Re­gio­na­li e per le Po­li­ti­che di Coe­sio­ne ter­ri­to­ria­le e Vicepre­si­den­te di Con­fin­du­stria, al Sole 24 Ore, pre­sen­tan­do il con­ve­gno “Tran­si­zio­ne e svi­lup­po: il fu­tu­ro del­l’UE e del­le Re­gio­ni”, in pro­gram­ma oggi a Ve­ne­zia. “L’I­ta­lia ha a di­spo­si­zio­ne i fon­di ne­ces­sa­ri per su­pe­ra­re i di­va­ri. Ma oc­cor­re ri­pen­sa­re il no­stro mo­del­lo di svi­lup­po: dob­bia­mo es­se­re più coe­si, in Ita­lia e in Eu­ro­pa. La Ue deve es­se­re sem­pre più cen­tra­le, fa­cen­do per­no sul­l’au­to­no­mia in­du­stria­le eu­ro­pea”. Così il Vicepre­si­den­te, af­fer­man­do che si trat­ta di “un ap­proc­cio da ap­pli­ca­re den­tro e fuo­ri i no­stri con­fi­ni. Bi­so­gna af­fron­ta­re il re­gio­na­li­smo da una dop­pia pro­spet­ti­va: riaf­fer­ma­re l’im­por­tan­za del­le re­gio­ni e dei ter­ri­to­ri per lo svi­lup­po del pae­se, con­sa­pe­vo­li, con­tem­po­ra­nea­men­te, del ruo­lo fon­da­men­ta­le del­l’Eu­ro­pa”. A que­sto sce­na­rio, Gras­si ha ag­giun­to un’al­tra prio­ri­tà: “coin­vol­ge­re l’in­du­stria, po­ten­zia­re la part­ner­ship pub­bli­co-pri­va­to nel­l’at­tua­zio­ne dei pro­get­ti, per­ché è l’im­pre­sa che crea svi­lup­po e ric­chez­za”. Sul­l’au­to­no­mia dif­fe­ren­zia­ta, Gras­si ha ri­chia­ma­to l’at­ten­zio­ne sul­la ne­ces­si­tà di non au­men­ta­re il de­bi­to pub­bli­co e, so­prat­tut­to, non di­vi­de­re l’I­ta­lia, com­pro­met­ten­do l’U­ni­tà na­zio­na­le. “Gli er­ro­ri del pas­sa­to sono la pro­va che de­vo­no es­se­re in­di­vi­dua­te chia­ra­men­te le ma­te­rie stra­te­gi­che e quel­le che pos­so­no es­se­re og­get­to di au­to­no­mia”. Que­stio­ni che Vito Gras­si ha af­fron­ta­to nel­la re­la­zio­ne di aper­tu­ra del­l’e­ven­to, un’oc­ca­sio­ne di con­fron­to tra im­pre­se, isti­tu­zio­ni e po­li­ti­ca, con la par­te­ci­pa­zio­ne di quat­tro mi­ni­stri del go­ver­no Me­lo­ni, isti­tu­zio­ni eu­ro­pee, go­ver­na­to­ri e im­pren­di­to­ri.

 

ALGERIA, BONOMI: SIGLATO ACCORDO CONFINDUSTRIA-CREA PER PARTNERSHIP SU COOPERAZIONE INDUSTRIALE

“Il Me­mo­ran­dum di in­te­sa fir­ma­to con CREA, il Con­si­glio di Rin­no­va­men­to Eco­no­mi­co Al­ge­ri­no, rap­pre­sen­ta un pon­te per fa­vo­ri­re le re­la­zio­ni eco­no­mi­che e so­cia­li tra i due pae­si e sup­por­ta­re le no­stre im­pre­se nel­l’e­span­sio­ne del­la pro­pria rete in Al­ge­ria”. Così il Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria, Car­lo Bo­no­mi, a se­gui­to del­la fir­ma del­l’in­te­sa che pre­ve­de una part­ner­ship stra­te­gi­ca per fa­vo­ri­re la coo­pe­ra­zio­ne in­du­stria­le tra le azien­de ita­lia­ne e al­ge­ri­ne, in oc­ca­sio­ne del­la pri­ma vi­si­ta uf­fi­cia­le del pre­si­den­te del Con­si­glio, Gior­gia Me­lo­ni in Al­ge­ria. “La si­ner­gia tra le due co­mu­ni­tà im­pren­di­to­ria­li può dare un con­tri­bu­to de­ci­si­vo per lo svi­lup­po di re­la­zio­ni eco­no­mi­che tra Eu­ro­pa, Ita­lia, Al­ge­ria, le spon­de del Me­di­ter­ra­neo e la più va­sta area del­l’A­fri­ca sub­sa­ha­ria­na. Si trat­ta di mer­ca­ti – ha sot­to­li­nea­to Bo­no­mi – che da sem­pre Con­fin­du­stria ri­tie­ne prio­ri­ta­ri”. L’in­te­sa con CREA e con gli al­tri part­ner lo­ca­li apre “nuo­ve op­por­tu­ni­tà di col­la­bo­ra­zio­ne in di­ver­si set­to­ri che spa­zia­no dal­l’a­groa­li­men­ta­re al far­ma­ceu­ti­co, dal­la co­sme­ti­ca al tu­ri­smo, dal­l’e­di­li­zia alla mec­ca­ni­ca, dal­le in­fra­strut­tu­re alle co­stru­zio­ni, con at­ten­zio­ne an­che alla ri­cer­ca e svi­lup­po ed alla for­ma­zio­ne tec­ni­ca di ca­pi­ta­le uma­no”. Per il Pre­si­den­te si trat­ta di una “col­la­bo­ra­zio­ne quin­di ad am­pio rag­gio: la no­stra stra­te­gia mira a pro­muo­ve­re part­ner­ship in cui il si­ste­ma in­du­stria­le ita­lia­no può espri­me­re tut­te le sue po­ten­zia­li­tà nel con­te­sto del­la di­ver­si­fi­ca­zio­ne eco­no­mi­ca al­ge­ri­na, che pre­ve­de ampi mar­gi­ni per una pe­ne­tra­zio­ne più ra­di­ca­ta dal no­stro made in Ita­ly e del­le sue fi­lie­re pro­dut­ti­ve.  L’Al­ge­ria, in­fat­ti, vede nel­l’I­ta­lia an­che un mo­del­lo di ri­fe­ri­men­to per lo svi­lup­po del­le pic­co­le e me­die im­pre­se”, ha con­clu­so Bo­no­mi.

CONFINDUSTRIA: SIGLATO PROTOCOLLO CON LA MARINA MILITARE. FARE SISTEMA SU R&I E FORMAZIONE

Si è te­nu­ta a bor­do del­la nave Caio Dui­lio, la fir­ma del­l’ac­cor­do di col­la­bo­ra­zio­ne tra la Ma­ri­na Mi­li­ta­re e Con­fin­du­stria. A si­gla­re l’in­te­sa il capo di Sta­to Mag­gio­re del­la Ma­ri­na, am­mi­ra­glio di squa­dra En­ri­co Cre­den­di­no, e il Pre­si­den­te Car­lo Bo­no­miL’ac­cor­do te­sti­mo­nia la col­la­bo­ra­zio­ne tra le par­ti per l’af­fer­ma­zio­ne di una cul­tu­ra d’im­pre­sa at­tra­ver­so pro­get­ti di ri­cer­ca, svi­lup­po e in­no­va­zio­ne so­prat­tut­to nel­l’am­bi­to del Pia­no Na­zio­na­le di Ri­cer­ca Mi­li­ta­re (PNRM) con par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne alla Cy­ber De­fen­cealla can­tie­ri­sti­ca, al­l’in­no­va­zio­ne tec­no­lo­gi­ca, alle Emer­ging & Di­strup­ting Tech­no­lo­gies, con spe­ci­fi­co ri­fe­ri­men­to a quel­le su­bac­quee. L’in­te­sa si pone an­che un im­por­tan­te obiet­ti­vo so­cia­le ed eco­no­mi­co: quel­lo del­l’o­rien­ta­men­to e del ri­col­lo­ca­men­to di mi­li­ta­ri con­ge­da­ti, at­tra­ver­so l’im­ple­men­ta­zio­ne di spor­tel­li in­for­ma­ti­vi di For­za Ar­ma­ta pres­so i Co­man­di Ma­rit­ti­mi e una piat­ta­for­ma de­di­ca­ta de­no­mi­na­ta “Si­ste­ma In­for­ma­ti­vo La­vo­ro Di­fe­sa” (SIL­Di­fe­sa), rea­liz­za­ta per fa­vo­ri­re l’in­con­tro tra do­man­da e of­fer­ta di la­vo­ro. “Que­sto ac­cor­do con la Ma­ri­na Mi­li­ta­re ita­lia­na, or­go­glio del­le no­stre for­ze ar­ma­te, va nel­la di­re­zio­ne au­spi­ca­ta da Con­fin­du­stria, che vede nel “fare si­ste­ma” il va­lo­re ag­giun­to per so­ste­ne­re e im­ple­men­ta­re la cre­sci­ta del Pae­se. A mag­gior ra­gio­ne in un set­to­re dal­le enor­mi po­ten­zia­li­tà come quel­l’e­co­no­mia del mare, in cui le no­stre im­pre­se sono lea­der a li­vel­lo mon­dia­le. Sia­mo con­vin­ti che la col­la­bo­ra­zio­ne con la Ma­ri­na Mi­li­ta­re rap­pre­sen­ti un’im­por­tan­te oc­ca­sio­ne per met­te­re a fat­tor co­mu­ne le ri­spet­ti­ve com­pe­ten­ze e svi­lup­pa­re si­ner­gie in par­ti­co­lar modo sul­la for­ma­zio­ne, sul­l’in­no­va­zio­ne e sul­la si­cu­rez­za”, ha det­to il Pre­si­den­te Bo­no­mi.

CONGIUNTURA FLASH GENNAIO: ECONOMIA ITALIANA MEGLIO DELLE ATTESSE MA RESTANO LUCI E OMBRE

L’e­co­no­mia ita­lia­na si muo­ve “me­glio del­l’at­te­so” tra “luci e om­bre” con la pro­du­zio­ne in­du­stria­le an­co­ra in fles­sio­ne, le dif­fi­col­tà per il set­to­re del­le co­stru­zio­ni, l’in­fla­zio­ne an­co­ra alta ma con la mor­sa dei prez­zi del­l’e­ner­gia che co­min­cia ad al­len­tar­si. Que­sto è il qua­dro che emer­ge dal­la Con­giun­tu­ra flash men­si­le del Cen­tro Stu­di Con­fin­du­stria.  Nel no­stro Pae­se “il prez­zo del gas ai li­vel­li più bas­si da ol­tre un anno e la te­nu­ta del po­te­re d’ac­qui­sto to­ta­le del­le fa­mi­glie (in ter­mi­ni rea­li) so­sten­go­no l’at­ti­vi­tà su li­vel­li mi­glio­ri di quan­to ci si at­ten­des­se, come con­fer­ma­to da fi­du­cia e in­di­ci di Bor­sa in re­cu­pe­ro. In ne­ga­ti­vo agi­sce il for­te rial­zo dei tas­si che to­glie ri­sor­se a in­ve­sti­men­ti e con­su­mi, col­pi­ti an­che dal­l’in­fla­zio­ne“, che è “in calo ma an­co­ra ele­va­ta”. In­ci­de an­che la “for­te stret­ta sui tas­si” con il co­sto del cre­di­to per le im­pre­se ita­lia­ne che “ha con­ti­nua­to a sa­li­re“. L’in­du­stria è in fles­sio­ne, con una va­ria­zio­ne ac­qui­si­ta per il quar­to tri­me­stre 2022 “mol­to ne­ga­ti­va”: -1,7% dopo il -0,6% del tri­me­stre pre­ce­den­te. E’ sta­bi­le il set­to­re dei ser­vi­zi. E reg­ge il mer­ca­to del la­vo­ro: +50­mi­la a no­vem­bre, +280­mi­la da gen­na­io. Men­tre lo sce­na­rio per l’ex­port è in­cer­to. Quan­to alla Cina, a cui il Csc ha de­di­ca­to un ap­pro­fon­di­men­to, “po­treb­be es­se­re un mer­ca­to più im­por­tan­te per l’I­ta­lia” (si cal­co­la che vale 10 mi­liar­di l’ex­port ag­giun­ti­vo che si avreb­be se le no­stre im­pre­se au­men­tas­se­ro la quo­ta di mer­ca­to al li­vel­lo del­l’e­spo­si­zio­ne che in Cina ha la Fran­cia), con un Pil at­te­so in ral­len­ta­men­to al +3% nel 2022 ed al +4,5% nel 2023, le “om­bre” sono le­ga­te ai ri­schi nel mer­ca­to im­mo­bi­lia­re, alle ten­den­ze de­mo­gra­fi­che ed alle ten­sio­ni geo­po­li­ti­che. C’è poi l’im­pat­to del­la pan­de­mia: “l’u­sci­ta dal­la po­li­ti­ca zero-Co­vid do­vreb­be fa­ci­li­ta­re la ri­pre­sa”.

 

Leggi l’intervista del VP Grassi

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Leggi il comunicato sulla missione in Algeria e sul protocollo d’intesa con la Marina Militare

https://www.confindustria.it/home/media/comunicati-stampa

Leggi la Congiuntura Flash di gennaio

https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/congiuntura-e-previsioni/dettaglio/congiuntura-flash-gennaio-2023