ECONOMIA, BONOMI DA DAVOS: RIPRESA DA META’ ANNO MA TEMIAMO LA FRENATA DEGLI INVESTIMENTI

“Avre­mo un anno ca­rat­te­riz­za­to per i pri­mi sei mesi da al­cu­ne dif­fi­col­tà. Nel se­con­do se­me­stre l’e­co­no­mia do­vreb­be ri­pren­de­re in ma­nie­ra ro­bu­staTe­mia­mo però una fre­na­ta de­gli in­ve­sti­men­ti, ed è il mo­ti­vo per cui Con­fin­du­stria, an­che du­ran­te la di­scus­sio­ne del­la leg­ge di Bi­lan­cio, ha spin­to mol­to il go­ver­no per sti­mo­lar­li”. Così il Pre­si­den­te Car­lo Bo­no­mi, al Fo­rum in­te­ra­zio­na­le di Da­vos, col­le­ga­to ai mi­cro­fo­ni di 24­Mat­ti­no su Ra­dio 24, ri­spon­den­do sul­l’an­da­men­to del­l’e­co­no­mia e un’e­ven­tua­le re­ces­sio­ne. “Dob­bia­mo pren­de­re atto che sia­mo da­van­ti ad una gran­de sfi­da di com­pe­ti­ti­vi­tà che Sta­ti Uni­ti e Cina stan­no lan­cian­do al con­ti­nen­te eu­ro­peo. Dob­bia­mo es­se­re in gra­do di ri­spon­de­re. È la sfi­da del­l’in­du­stria 5.0”. Per que­sto, ha ag­giun­to Bo­no­mi, “au­spi­chia­mo ci sia­no stru­men­ti di sup­por­to alle im­pre­se fi­na­liz­za­ti agli in­ve­sti­men­ti. Dob­bia­mo ave­re l’os­ses­sio­ne del­la cre­sci­ta e la fac­cia­mo solo se sia­mo com­pe­ti­ti­vi”. Poi sul tema in­fla­zio­ne ha det­to: “sti­mia­mo per la fine del­l’an­no di ave­re di ave­re una in­fla­zio­ne in­tor­no al 5-6%”, se non ci do­ves­se es­se­re un ul­te­rio­re au­men­to del prez­zo del gas”. Poi, sem­pre da Da­vos, ospi­te di Rai Ra­dio 1 ha af­fer­ma­to: “l’in­du­stria ita­lia­na è at­trez­za­ta per ri­spon­de­re alle gran­di sfi­de. Una del­le cose emer­se an­che qui a Da­vos è che sono tut­ti stu­pi­ti dal­l’in­du­stria ita­lia­na. Nor­mal­men­te era­va­mo un po’ le pe­co­re nere del­l’in­du­stria eu­ro­pea, oggi tut­ti guar­da­no al­l’in­du­stria ita­lia­na con gran­de am­mi­ra­zio­ne e que­sto ci riem­pie di or­go­glio”. In­fi­ne, com­men­tan­do il pri­mo in­con­tro go­ver­no-par­ti so­cia­li sul­le pen­sio­ni, Bo­no­mi ha det­to: “se la stra­da sarà di fare una ri­for­ma strut­tu­ra­le sa­re­mo con­ten­ti e da­re­mo il no­stro con­tri­bu­to se ci ver­rà chie­sto”.

BONOMI A REPUBBLICA: PER VICERE LA SFIDA GLOBALE SERVE UN FONDO SOVRANO FINANZIATO CON GLI EUROBOND“Sta­ti Uni­ti e Cina non stan­no cam­bian­do le re­go­le del gio­co: stan­no cam­bian­do il gio­co. Quel­lo che io vedo man­ca­re nel di­bat­ti­to, so­prat­tut­to quel­lo ita­lia­no, è che Cina e Sta­ti Uni­ti stan­no spin­gen­do mol­to su que­sto”. E in ri­spo­sta al­l’In­fla­tion re­duc­tion act, la Von der Leyen ha ri­lan­cia­to il fon­do so­vra­no eu­ro­peo, “un’i­dea di Con­fin­du­stria”. Così il Pre­si­den­te Car­lo Bo­no­mi in un’in­ter­vi­sta al quo­ti­dia­no La Re­pub­bli­ca da Da­vos e di ri­tor­no dal viag­gio a Kiev. “Par­la­ndo del­le te­ma­ti­che af­fron­ta­te al vertice economico, il fon­do so­vra­no eu­ro­peo do­vreb­be es­se­re fi­nan­zia­to con “Eu­ro­bond” ha pro­se­gui­to il lea­der di Con­fin­du­stria: al mo­men­to “pero è solo green, in­ve­ce do­vreb­be te­ne­re tut­to a 360 gra­di. E dob­bia­mo ave­re un fon­do so­vra­no che si oc­cu­pi del­le ter­re rare, per esem­pio. Inol­tre, non pos­sia­mo af­fron­tar­lo con l’u­so di stru­men­ti come gli aiu­ti di Sta­to. Fa­vo­ri­sco­no solo i Pae­si che han­no spa­zi di ma­no­vra fi­sca­le. Nel 2022 gli aiu­ti di Sta­to au­to­riz­za­ti dal­l’U­nio­ne eu­ro­pea sono sta­ti 540 mi­liar­di. Ma il 49,3% – qua­si la metà – li ha uti­liz­za­ti la Ger­ma­nia. Il 29,9% la Fran­cia. L’I­ta­lia il 4,7%. Ci vuo­le un in­ter­ven­to eu­ro­peo co­mu­ne e tra­sver­sa­le a tut­te le fi­lie­re. Solo così le ri­sor­se di­ven­ta­no ade­gua­te e non si rom­pe il mer­ca­to uni­co”. Sul tema del­la com­pe­ti­zio­ne glo­ba­le il lea­der de­gli in­du­stria­li ha ri­ba­di­to i ri­schi di pro­te­zio­ni­smo per l’Eu­ro­pa: “La rea­le sfi­da che ab­bia­mo di fron­te non è tan­to l’au­to­no­mia dif­fe­ren­zia­ta quan­to in­ve­ce l’au­to­no­mia in­du­stria­le eu­ro­pea. Noi non ab­bia­mo le ma­te­rie pri­me e gli Usa e la Cina fan­no la cor­sa per ac­ca­par­rar­se­ne la pro­prie­tà. Il fon­do so­vra­no deve ser­vi­re an­che a com­prar­le. La no­stra è un’in­du­stria di tra­sfor­ma­zio­ne – ha det­to Bo­no­mi – non pos­sia­mo per­met­ter­ci bat­ta­glie pro­te­zio­ni­sti­che, a mag­gior ra­gio­ne in Ita­lia”.

 

LEGALITA’, MARIOTTI: LA CRIMINALITA’ DANNEGGIA LE  IMPRESE ONESTE. GRAZIE A MAGISTRATI E FORZE DELL’ORDINE

“Lo Sta­to sia­mo tut­ti noi: di fron­te alle scel­te quo­ti­dia­ne e al peso che esse han­no, cia­scu­no di noi può fare la scel­ta giu­sta. Ma­fia e im­pre­sa sono un os­si­mo­ro: ogni im­pre­sa de­gna di que­sto nome na­sce e pro­spe­ra in am­bien­ti com­pe­ti­ti­vi e per la crea­zio­ne del be­nes­se­re col­let­ti­vo. La cri­mi­na­li­tà rap­pre­sen­ta l’an­ti­te­si a que­sto: ma­ni­po­la l’at­ti­vi­tà eco­no­mi­ca per sco­pi che non han­no a che fare con il bene co­mu­ne, dan­neg­gian­do an­che gli im­pren­di­to­ri one­sti”. Così la Dg Fran­ce­sca Ma­riot­ti è in­ter­ve­nu­ta, nel­la sede di Con­fin­du­stria al Con­ve­gno “Bea­to Ro­sa­rio Li­va­ti­no: l’U­ni­ver­sa­le Esem­pio del Giu­sto”, ini­zia­ti­va che si in­se­ri­sce nel­la “Pe­re­gri­na­tio” in me­mo­ria del Bea­to giu­di­ce Ro­sa­rio Li­va­ti­no, mar­ti­re del­la lot­ta alla ma­fia. “Que­sto in­con­tro coin­ci­de con im­por­tan­ti fat­ti di at­tua­li­tà – ha ag­giun­to Ma­riot­ti. Se dopo 30 anni ce­le­bria­mo la cat­tu­ra di Mat­teo Mes­si­na De­na­ro, cor­re­spon­sa­bi­le di­ret­to di una sta­gio­ne di estre­ma vio­len­za, è per l’im­pe­gno dei ma­gi­stra­ti e le for­ze del­l’or­di­ne, che in que­sti gior­ni più che mai rap­pre­sen­ta­no lo Sta­to e ai qua­li va la gra­ti­tu­di­ne e il sup­por­to di Con­fin­du­stria”.

 

Leggi l’intervista di Bonomi a Repubblica

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