Lo scorso 30 novembre la Commissione Europea ha pubblicato la proposta di Regolamento che riforma la disciplina degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio (PPWR). La proposta si inserisce nel c.d. “secondo pacchetto sull’economia circolare”, derivante dal relativo Piano d’azione che, a sua volta, costituisce uno dei pilastri del Green Deal Europeo.
Il dossier risulta di estremo interesse per il nostro Sistema associativo, poiché la produzione e la gestione degli imballaggi riguarda trasversalmente tutti i nostri settori.
In questo senso, il provvedimento sta creando enorme preoccupazione in tutti i settori industriali interessati, sia a livello nazionale, sia a livello europeo, per le gravi ricadute economiche, ambientali e sociali che ne potrebbero derivare.
Uno degli aspetti maggiormente critici della proposta riguarda l’impostazione unilaterale che privilegia il riutilizzo degli imballaggi a scapito dei modelli basati sul raccolta/riciclo dei rifiuti di imballaggi monouso sostenibili, senza il supporto delle evidenze scientifiche e delle necessarie e doverose valutazioni di fattibilità tecnica e di sostenibilità economica, nonché l’eliminazione di diverse tipologie di imballaggi monouso e l’approccio restrittivo sulle bioplastiche.
Inoltre, è molto critico anche lo scardinamento dei modelli virtuosi di responsabilità estesa del produttore, che sono stati costruiti in oltre 25 anni di sforzi e investimenti da parte della nostra industria, sulla base degli indirizzi europei. Quegli stessi modelli che hanno permesso all’Italia, Pese leader nell’economia circolare, di raggiungere con nove anni di anticipo l’obiettivo europeo del 70% di riciclo di rifiuti di imballaggio al 2030 (73,3%).
Con questa proposta, la Commissione europea non si limita come in passato a fissare gli obiettivi lasciando agli Stati membri la possibilità di organizzarsi nel raggiungimento degli stessi in funzione delle proprie specificità, ma, anche attraverso la scelta dell’atto giuridico del Regolamento, intende riformare puntualmente la disciplina di riferimento, con un’armonizzazione piena che rischia di scardinare un modello virtuoso che ci ha resi leader nell’economia circolare in Europa e nel mondo.
Per la prima volta, per talune tipologie di imballaggi monouso (rifiuti di contenitori per liquidi alimentari), la Commissione identifica nel cauzionamento, ovvero nel c.d. Deposit Return System (DRS), il modello di restituzione che i singoli Paesi dovrebbero adottare. Peraltro, senza fissare obiettivi di raccolta, né tanto meno finalizzando il DRS al raggiungimento degli obiettivi di riciclo.
Confindustria ha seguito l’iter di elaborazione di questa proposta sin dalle prime battute, avviando importanti sinergie con tutti i settori produttivi interessati, dall’agricoltura alla distribuzione, interloquendo con le istituzioni europee, in sinergia con BusinessEurope e con il mondo associativo, anche ambientalista, che ha rappresentato le nostre medesime perplessità.
La risonanza mediatica, promossa nella fase precedente alla pubblicazione del Regolamento, ha decisamente favorito la necessaria sensibilizzazione su un tema strategico per la competitività e salute del nostro sistema produttivo, tanto che le nostre istanze sono state pienamente abbracciate anche dal nostro Governo, oltre che da vari rappresentanti del Parlamento.
La proposta della Commissione passa ora al Parlamento europeo e al Consiglio, dove il testo sarà discusso nell’ambito del processo di codecisione.
Il vero iter inizia ora. È prioritario per il nostro Paese seguire i lavori a livello UE, per fare in modo che l’impostazione fortemente critica della Commissione possa essere superata. Confindustria continuerà a lavorare in sinergia con le nostre Associazioni e insieme al nostro Governo e alle istituzioni europee, al fine di sventare tutte le criticità che questa proposta contiene e lavoreremo affinché la riforma risulti equilibrata e orientata al rafforzamento del nostro sistema, che è un modello da preservare e difendere.
In allegato, ad ogni buon fine, trasmettiamo una nota di dettaglio che, oltre all’illustrazione delle nuove disposizioni, contiene un riepilogo dei punti maggiormente critici e le prime valutazioni. Si tratta di un primo contributo, cui seguiranno ulteriori approfondimenti e le proposte emendative puntuali.